In Abruzzo 278 i morti, venerdì i funerali
Nella notte la terra continua a tremare
Nuova scossa, sfollati a Pescara
passano un'altra notte in strada
L'Aquila, gli sfollati cercano rifugio anche nelle macchine
Sfollati sulla costa, negli hotel pescaresi di Montesilvano, i reduci aquilani del terremoto di lunedì hanno passato un'altra notte in strada. Perché dopo l'ennesima fortissima scossa, che alle 3 si è sentita chiaramente in tutto il Pescarese, a restare in camera non ce l'hanno fatta. E così sono scesi di nuovo tutti nelle strade, con addosso coperte e lenzuola. Un'altra notte all'addiaccio, un'altra notte segnata dal terrore.
Nessuno degli sfollati è voluto rimanere nell'entroterra abruzzese: hanno tutti scelto di trasferirsi negli hotel disponibili lungo la costa, spiega il presidente regionale di Federturismo Confindustria Abruzzo, Dario Colecchi. "Nonostante siano disponibili circa 4.000 posti letto negli alberghi di montagna, nei Comuni della provincia aquilana non colpiti dal sisma, tutte strutture perfettamente funzionanti e frequentate da turisti, hanno tutti preferito l'ospitalità degli hotel della costa".
Eppure, nonostante la distanza dall'Aquila, nonostante i 100 chilometri dai luoghi della tragedia, negli occhi degli sfollati, dopo l'ultima scossa, si legge ancora il terrore. La paura che succeda di nuovo. Qualcuno cammina sul lungomare con cappucci e sciarpe, fugge di nuovo dalla paura, dall'impossibilità di dormire, scappa dalle onde sismiche che li inseguono anche sulla costa.
Qualsiasi rumore, qualsiasi vibrazione, li terrorizza: "E' passato il camion della spazzatura - racconta Ginevra - e sono schizzata via dalla stanza, sono tre giorni che non dormiamo". E quando a far tremare i palazzi sono nuove, forti scosse e non solo il camion della nettezza urbana, nessuno riesce più a dormire.
Davanti agli ingressi degli alberghi parlano, fumano nervosamente, passeggiano avanti e indietro. Un popolo di centinaia di persone sotto choc.